DEL MEGLIO DEL LORO MEGLIO

CasaIzzo Awards 2012Abbiamo già detto che il 2012 non è stato un anno eccellente (eccellente… :-D).
Ma per noi nerd cinefili topi di biblioteca anche un po’ hipster con le cuffie stereo più grandi della testa è stato comunque un anno abbastanza succoso. Perciò, bando alle introduzioni inutili fatte per guadagnare spazio e spingere il lettore a chiedersi dove si vuole mai andare a parare, e cominciamo.

BEST ALBUMS 2012
Frank Ocean – Channel Orange
Gotta love Frank Ocean. Per me, il nuovo Marvin Gaye. Però più figo. Il palmares è suo. Poi per il resto, il vostro affezionatissimo vi consiglia di ascoltare anche (in ordine sparso)…
Lana del Rey – Born to Die (Paradise Edition) | Chromatics – Kill for Love | Beach House – Bloom | Jack White – Blunderbuss | Fiona Apple – The Idle Wheel | Nicki Minaj – Pink Friday Roman Reloaded | Mika – The Origin of Love | Frankie Rose – Interstellar | Burial – Kindred EP

BEST MOVIES 2012
Moonrise Kingdom (Wes Anderson)
La cosa fantastica è che nemmeno l’ho visto. Quando mi sono presentato in sala mi hanno detto “l’abbiamo tolto oggi perché c’erano i cinepanettoni da mettere in tutte le sale”. Ma io so che Moonrise Kingdom è il film migliore del 2012. E presto lo vedrò e confermerò il mio (pre)giudizio. Per il resto, se ve li siete persi…
Argo (Ben Affleck) | Cosmopolis (David Cronenberg) | Hugo Cabret (Martin Scorsese) | Pirati! Briganti da strapazzo (Peter Lord & Jeff Newitt) | Attack the Block (Joe Cornish) | Cave of Forgotten Dreams (Werner Herzog) | The Avengers (Joss Whedon) |  La collina dei papaveri (Goro Miyazaki) | Quella casa nel bosco (Drew Goddard)
(Poi ci sarebbero quelli che da noi devono ancora uscire, tipo Django Unchained, ma quella è un’altra storia).

BEST TV 2012
The Story of Film: An Odyssey
I 15 episodi della storia del cinema di Mark Cousins sono quanto di più illuminante sia passato sul piccolo schermo negli ultimi 10 anni. Immenso e imperdibile. A seguire, recuperate (o cominciate a seguire) almeno queste serie…
The Walking Dead 3 | Game of Thrones 2 | Person of Interest 2 | New Girl 2 | Downton Abbey 3 | Fringe 5 | Homeland 2 | Shameless 2 | Misfits 4

BEST BOOKS 2012
Player One (Robert Cline)
Magari non è proprio il libro migliore del 2012, ma è il più avvincente che ho letto quest’anno, nel reparto fiction. Se la gioca con Retromania che è il miglior libro nonfiction… Comunque passiamo avanti, che qui ci metto anche roba che ho iniziato e nemmeno finito (staziona ancora sul comodino) e soprattutto roba che è uscita anni fa ma che io leggo solo ora.
Retromania (Simon Reynolds) | Sweet Salgari (Paolo Bacilieri) | The Hunger Games (Suzanne Collins) | La stanza delle meraviglie (Brian Selznick) | Le cronache del ghiaccio e del fuoco (George R. R. Martin) | Storia di un corpo (Daniel Pennac) | Genio (Patrick Dennis) | L’uccello che girava le viti del mondo (Murakami Haruki)

Quindi, se vi fidate, scaricate (io non vi ho detto nulla), diffondete, ascoltate, leggete, guardate.
E buon Natale, per ora…

AN UNEXPECTED JOURNEY

Barbe e mustacchi!Nel luminoso giorno in cui esce nelle sale italiane il nuovo appetitoso polpettone tolkieniano, colgo l’occasione per fare una cosa brutta. Una cosa che io lo so che non si fa, che non è elegante. Ma a volte il fine giustifica i mezzi. Si chiama autopromozione. Che poi non è tanto che me ne venga in tasca qualcosa, ma è per farvi notare che anche quando non vi ammorbo con le mie considerazioni personali io non smetto di scrivere.

Mi permetto quindi di sottoporre all’Internazionale Nerd, nonché agli ignari spettatori “vergini” della Terra di mezzo, uno specialone a puntate che vi illuminerà sui seguenti quattro temi di primaria importanza:

UNO: Qualche buon motivo per rivedervi tutta la Trilogia dell’Anello in versione estesa
DUE: Un excursus sui personaggi che già conoscete e che vi ritroverete anche nello Hobbit
TRE: Un elenco dei personaggi (tipo: Thorin, figlio di Thrain, etc.) “nuovi” dello Hobbit
QUATTRO: Un pot pourri di curiosità su questa nuova trilogia/prequel/remix di Peter Jackson

Dopo aver letto questi 4 articoli vi verrà una voglia matta di andare a chiudervi per 170 minuti nel cinema più vicino, o – in alternativa – vi verrà un impulso irresistibile a venire a cercarmi per spezzarmi le dita.

Io spero la prima.
Namaarie, tenna’ ento lye omenta

ABBIAMO FATTO TRENTA

Dustin!Il Torino Film Festival, trentesimo anno. Ogni volta, sempre di più, un tripudio di code, istruzioni diaboliche per ritirare ulteriori titoli di ingresso una volta che hai già penato per ottenere un abbonamento, pasti ingoiati al volo, corse per raggiungere le sale, momenti di disappunto, incazzature e solidarietà con i propri simili. Il popolo del festival, hipster dai 18 agli 80 anni: i più giovani si distinguono per i piercing in zone improbabili del viso, i più vecchi per la divisa consistente nel trench stazzonato e una cascata di capelli bianchi lunghi raccolti in coda (gli uomini) e il look da Maria Adriana Prolo (le donne). I film. Alla fine il motivo che ti spinge ogni anno a venire, programmando almeno una giornata di full immersion in sala. Ogni anno c’è IL FILM, quello che più di ogni altro vorresti vedere. E che in nessun caso riuscirai a vedere perché i biglietti saranno esauriti, perché lo replicano solo il martedì mattina o simili. Quest’anno tocca a Holy Motors di Leos Carax, ambitissimo e irraggiungibile. Toccherà scaricarlo.

Per il resto, ecco le mie considerazioni per voi cinefili in ascolto.

MANIAC di Franck Khalfoun
Se possibile vi consiglio di non vedere questo film la mattina subito dopo colazione come ha fatto il sottoscritto. Remake del cultissimo film omonimo di William Lustig, non fa rimpiangere il clima soffocante e perverso del film originale. Si aggiunge una patina trendy (musiche, mood e location prese di peso da Drive), si usa con intelligenza il trucco di girare il 95% del film in soggettiva e si chiama Elijah Wood a interpretare un folle che accoltella giovani donne e strappa loro lo scalpo per pinzarlo sulla testa calva di manichini. Detto ciò, è presto chiaro che il film è un festival di sangue, coltelli, rasoi e mannaie usati in modo creativo. Disturbante forte, senza pietà per lo spettatore e… chapeau a padron Frodo per aver accettato il rischio di un ruolo così malato. Astenersi stomaci deboli, ovviamente.

QUARTET di Dustin Hoffman
Pensate a Downton Abbey + Cocoon + una vagonata di musica classica. Intrigati? No? Peccato, perché il primo film da regista di Dustin Hoffman è da non perdere. E non solo per la solita, immensa Maggie Smith. Tutto il cast, formato da anziani attori e anziani veri musicisti e cantanti d’opera, è perfetto nei tempi comici e il film riesce ad essere una divertente commedia sentimentale sulla terza età. C’è la vecchia cattiva, la vecchia smemorata e fragile, il vecchio pomposo gay, il vecchio che con la scusa dell’ictus ci prova, il vecchio quello normale che dovrebbe dare il punto di vista sensato al film. Ci sono anche dei ragazzini che suonano per divertire i vecchi. Applausi convinti.

WRONG di Quentin Dupieux
Oggetto filmico non identificato e – confesso – il film che vorrei girare io se non fossi un pigro dal culo pesante. Un uomo perde il suo cane. Nonostante sia stato licenziato va a lavorare in un ufficio in cui piove costantemente sulle scrivanie. È perseguitato da un giardiniere pedante, un vicino che non riesce ad ammettere di amare lo jogging e da un guru della telepatia canina che gli mette a disposizione un detective che analizza i “ricordi” degli escrementi canini. Follia totale, molto francese, tra Gondry e Edika (per chi ricorda i suoi fumetti), Wrong è delizia pura, ma per intenditori. Musica di Mr. Oizo (che poi è Dupieux con il suo nom de plume).

BOBBY YEAH di Robert Morgan
Tra Lynch, Svankmajer, Chris Cunningham e il primo Cronenberg, un corto a passo uno fatto con la plastilina. Ovviamente è il film più disturbante della giornata, con personaggi sporchi di sangue e materia indefinita in continua e disgustosa mutazione, intenti a testare lo stomaco dello spettatore con emissioni di fluidi, crepitii e muffe. Io l’ho adorato e l’ho trovato poetico e geniale. Ma io sono malato. Quindi giudicate voi.

TOWER BLOCK di James Nunn & Ronnie Thompson
Qui siamo dalle parti di Carpenter in un tesissimo thriller/horror dalle premesse molto seventies (un cecchino misterioso uccide gli abitanti dell’ultimo piano di un palazzone di periferia in via di demolizione) che però ha uno sviluppo alla Misfits, con abbondanza di chavs e accenti assurdi. C’è anche dello humour, ma alla prima testa che esplode schizzando sangue e materia grigia ovunque vi ritrovate incollati alla punta della poltrona fino alla fine. E occhio alle sparachiodi!

THE LORDS OF SALEM di Rob Zombie
Che Rob Zombie si sia fumato il cervello è cosa nota, ma ciò non gli impedisce di regalarci piccoli capolavori horror, solitamente secchi e brutali. La cosa fastidiosa è che lui ha studiato e si vede, dissemina citazioni di film muti a iosa, prepara una colonna sonora sconvolgente che unisce Mozart e i Velvet Underground e concepisce questo viaggio psichedelico che parte come un film di Mario Bava (la maledizione della strega bruciata viva etc. etc.), continua come un superclassico alla Carpenter e deraglia in modo ipnotico, allucinato e ossessivo verso atmosfere pericolosamente a metà tra Stanley Kubrick e Ken Russell. Blasfemia, donne nude e sporche tra i 70 e gli 80 anni, dèmoni che si richiamano a Haxan di Christensen (il solito cinéphile) e un delirante suicidio di massa completano il quadro. Interessante, ma poco digeribile, ve lo dico.