101 REYKJAVIK (RECENSIONE MIMETICA)

Non posso dire di aver letto tutto il libro, quindi sarebbe anche inutile parlarne. Comunque diciamo che sto leggendo, con grande fatica, 101 Reykjavik di Hallgrìmur Helgasson. Pare sia uno dei libri più "generation x" dell’Islanda. Immagino gli altri. No, a parte gli scherzi – è interessante: tenterò una recensione mimetica, per dare l’idea del tono del libro. 101 – 101 come l’album live dei Depeche Mode. Mode modeste modificate a Reykjavik la cicittà del bubuio eterno. Un po’ di aranciata meccanica ma sgasata e corretta dall’ecstasy. Un po’ Irvine Welsh con le palle congelate. Piccoli spermatozoi crescono. Hlinur/Linus è il nais gai trentenne che vive le notti al K bar. Pieno di passera al K bar. Vive con la mamma, abbraccio caldo e lacrime di mamma – ma la mamma è lesbica cazzo, e lui si scopa la donna di sua madre. Senza preservativo. Perché li conta uno due tre quattro cinque e misura la qualità della vita in base al consumo di quei piccoli cappucci di gomma. Insomma, quel tipo di scrittura beat a flusso di coscienza che dopo un po’ rompe i coglioni, detto proprio fuori dai denti. Ma bello però, eh? Compratelo.