MAN WITH A MOVIE CAMERA

Devo ricordare di prostrarmi innanzi a Marco, la prossima volta che lo vedo, per avermi passato un ottimo CD con la produzione completa dei Cinematic Orchestra (Everyday, Motion e Man with a Movie Camera). Prima non li conoscevo. Ora, dopo averli ascoltati in diverse occasioni durante i nostri brainstorming creativi che in genere scivolano sempre nel cazzeggio più delirante, non ne posso più fare a meno. Ottimi per lavorare, per pensare, per leggere, per guardare un film muto, per guardare fuori dalla finestra il mondo che si affanna a salire e scendere dal cavalcavia.

MAPPAZZA NOTTURNA

Piattone di pasta col tonno e Blu Notte… Paura? Non male comunque la ricostruzione della storia delle BR. La mappazza notturna è assicurata. Lucarelli è sempre più simile alla sua caricatura.

DALLA FRANCIA CON FURORE

La differenza tra Gothika e I fiumi di porpora 2: il primo film, girato da Kassovitz a Hollywood, pretende troppo. L’altro, che vanta "sceneggiatura e dialoghi di Luc Besson", pretende un po’ meno. Parlo di pretese in termini di sospensione dell’incredulità, ovviamente, ma anche di pretenziosità. Gothika si presenta come un bel thrillerone patinato con le bellezze da copertina adeguatamente imbruttite come va di moda adesso. Solo che poi non sa decidersi tra lo psycho thriller, il dramma hitchcockiano, l’horror riposseduto che vede la gente morta. Buchi di sceneggiatura che Kassovitz prova a mascherare, ma tira pure la coperta qua e là, quella sempre piccola rimane… Dahan con FP2 fa un clippone acidissimo mescolando MTV (versione francese), poliziottesco all’italiana, polar, arti marziali ed esoterismo citando perfino (udite, udite) il nostro Evangelisti, che a quanto pare è molto più amato in Francia che da noi. Il supercattivo interpretato da Christopher Lee, nel suo primo ruolo post-Saruman, si chiama Heimmerich (o qualcosa del genere). Finale molto evangelistiano, per la verità, ma con cospicui buchi nel plot anche qui. Ma glielo si perdona più volentieri, visto che pretendeva di meno… La stessa differenza che passa tra le canzoni sui titoli di coda: ad un triste remake di un classico dei Who (Behind Blue Eyes) si contrappone un potente pezzo originale di Iggy Pop & Stooges (No Fun). Come dire…