IL RITORNO DEL RE, L’ESPERIENZA TOLKIENIANA DEFINITIVA

Ce l’ho fatta. Sono sempre l’ultimo a vedere le cose, ma alla fine ce l’ho fatta. Il ritorno del re, allo spettacolo delle 17.45, quello dove non ci va nessuno. Sala semivuota. Esattamente dietro di me, naturalmente, il gruppo di sfigati parlottanti con patatine, coca e battuta pronta. Del tipo:
– Gandalf, ma chi è Gandalf?
– E’ un’Istari, approdato nella Terra di Mezzo settemila anni fa.
– E perché quella spada fa la luce blu?
– E’ Pungolo, la spada elfica che Bilbo ha donato a Frodo quando si sono visti a Granburrone…
Insomma: niente di peggio di un tolkieniano che trascina un amico ignaro (che evidentemente non ha visto LCDA e LDT) a sorbirsi quasi quattro ore di delirio fantasy…!
Dunque, Il ritorno del re… a pelle, per me, il migliore dei tre film. Non il più tolkieniano (certo, basandosi su questo metro il film più vicino allo spirito originario è il primo) ma sicuramente il più riuscito dal punto di vista cinematografico. Vado un po’ a punti:
Saruman e Vermilinguo: purtroppo li hanno completamente tagliati! Ora non dico fai vedere la contea in fiamme e la risemina di Samvise Gamgee in base al dono di Galadriel (che tra parentesi non si è visto nemmeno nell’extended version di LCDA), ma almeno la morte di due cattivi di razza come Christopher Lee e Brad Dourif! Togli la morte ad un cattivo e gli togli il suo senso di esistere in un film spettacolare… Persino quel pazzoide di Denethor ha la sua meritata fine tragica
Denethor e Gandalf: le bastonate mi hanno fatto un po’ sorridere… Gandalf il Bianco si avvicina troppo alla "modalità Legolas"… Condottiero, e tutto, però le bastonate…
Legolas: non ho parole. Come mi suggeriva un amico, bastavano dieci Legolas e la battaglia dei campi del Pelennor era vinta. Ma la scelta del supereroe elfico è voluta. Hanno aggiunto questo tipo di scene quando hanno visto che "il pubblico esultava" ad ogni salita a cavallo, surfata sullo scudo, frecciata ad olifante.
Merry e Pipino: tra i personaggi più riusciti del film e sicuramente tra i più commoventi. Il loro momento di separazione e quello di ritrovamento sono tra le scene migliori della saga.
L’armata dei morti: eccezionale, la caverna dei morti è uno dei momenti visivamente più affascinanti, oltre ovviamente a Shelob. Ricordano tantissimo gli effetti di altri film dello stesso Jackson (Sospesi nel tempo, ad esempio).
Sam: se in LCDA era Frodo e in LDT era Gollum, qui il protagonista assoluto è Sam, l’eroe di tutti i giorni. Ho sempre pensato che fosse il personaggio chiave di tutta la trilogia e non a caso si becca la donna più apprezzabile del film (Rosie Cotton). OK, piange sempre, ma ne ha ben motivo. E comunque quanto a maturità artistica e recitativa, Elijah Wood ha molto da imparare da Sean Astin.
Momenti-Lacrima: la partenza per i rifugi oscuri, l’omaggio degli uomini agli hobbit, la consegna di Anduril ad Aragorn, la finta morte di Frodo, la vera morte di Gollum. In generale IRDR è uno dei rari film che pur presentando battute e linguaggio epico riesce comunque ad emozionare. Almeno, ad emozionare me. Poche file più avanti, c’era una coppia che è entrata a metà del film e che ha russato per la maggior parte del tempo. Ma vai a mangiare una pizza, piuttosto, non so… mah!

FANTASIE EROTICHE MASCHILI

Giorni fa si discuteva con un gruppo di amici e amiche sull’immaginario erotico maschile, e abbiamo trovato notevoli punti in comune – una cosa a metà tra lo stupefacente e il banale. Credevo di essere il solo a pensare certe cose, ma evidentemente ho fior di archetipi junghiani alle mie spalle! Magari è stupido scriverlo qui, ma se non mi serve anche per cazzeggiare quando ci ho l’insonnia, ‘sto blog a cosa deve servire? Ho dunque individuato alcune figure tipiche che vado ad elencare:
1) La pastorella – Giovane e amante dell’aria aperta, lascia le caprette al pascolo per sdraiarsi nel fieno appena possibile…
2) La lavandaia – China sul lavatoio, deve cantare e avere necessariamente molte sottogonne da alzare (tipico ideale ipermaschilista, lo so…)
3) L’addetta alla mungitura – Heheheh… vabbè. Comunque è d’obbligo la camiciola bianca con maniche a sbuffo e scollatura con laccetti allentati e seno prosperoso.
E dopo questa terna bucolica da film erotico anni ’70 austriaco, parte una sequela di figure archetipiche come: la compagna di banco compiacente; l’abitante del convitto delle suore (vedi Magdalene); la cuginetta maliziosa; la centralinista che legge riviste femminili sul lavoro; la maestrina della scuola di montagna; la studentessa universitaria che dalla provincia arriva nella metropoli… Insomma, pare che (almeno in una ristretta cerchia di miei conoscenti) vada per la maggiore l’ideale di donna in apparenza innocente che poi si trasforma in eroina del sesso vitalistico e positivamente sovversivo…. Evviva!

IZZO, LEI E’ UN CRRRRRRRETINO!

Bastardi! Ma perché, perché replicano Camera Café quando devo mettermi al lavoro?!?! Fa parte di quei virus televisivi che poi mi prendono e non riesco a staccare… Bastardi…! Bravi, e tutto il resto, ma… basta devo concentrarmi.