IL MIGLIORE SPLATTER MOVIE DI TUTTI I TEMPI

Nostalgia canaglia…ho trovato finalmente una degna edizione di Evil Dead (La Casa) di Sam Raimi e per di più ad un prezzo decisamente stracciato! Le versioni in DVD di questo cultissimo sono state molte, ma vuoi per il 4:3, vuoi per il mix audio orribile e/o la mancanza di sottotitoli, non mi sono mai fidato. Ieri invece ho goduto dello splatter più oltraggioso per 82 minuti, con tanto di remix 5.1… Ho sempre ammirato Raimi. Per il modo in cui si muove nella realtà produttiva hollywoodiana. In più, lo considero un autore vicino alla mia sensibilità. Uno che al primo film ti squaderna praticamente un manuale di linguaggio cinematografico spacciandotelo per un horror e riuscendo alla grande nell’operazione! Vai di occhi cavati, tendini scoperti, corpi mutilati, autocannibalismo, schizzi e rigurgiti rossi, bianchi, verdi, gialli – fumosi e purulenti. Questo è Evil Dead! Uno dei più ricchi piatti mai concepiti per noi sbarbatelli delle medie che non potevamo vederlo al cinema e abbiamo dovuto attendere un’adolescenza in videoteca per inserirlo nelle nostre maratone notturne a base di Raimi, Argento, Romero e Carpenter… Curioso avere dei cult movie che non hai mai nemmeno visto al cinema perché "non avevi l’età". Comunque – a parte Evil Dead, i migliori splatter di tutti i tempi, per me: Brain Dead di Peter Jackson, Re-Animator di Stuart Gordon, Society di Brian Yuzna, Prince of Darkness di John Carpenter, Day of the Dead di Romero, L’aldilà di Lucio Fulci.

RIVISTE DI MODA E ARREDAMENTO VINTAGE

Certe volte capiti al cinema e ti gusti non tanto un film quanto un concentrato di riviste di moda e arredamento vintage: è il caso di Down with Love, la commedia sentimentale con Renée Zellweger e Ewan McGregor. Il film scivola via senza intoppi, visto che non è altro che una copia carbone delle commedie Rock Hudson / Doris Day che riempivano le mie matinée infantili. Storia talmente banale e finta da far apprezzare la carica di evidenza con la quale banalità e prevedibilità vengono sottolineate (almeno sono sinceri). Interpreti ovviamente perfetti per questo tipo di gioco. Ma i veri protagonisti sono i vestiti eccezionali delle protagoniste femminili, modellati su Balenciaga, Pierre Cardin, Coco Chanel e tutta l’alta moda dell’inizio dei sessanta (di cui ahimè sono un cultore). Vestiti e arredamento: l’appartamento di Barbara Novak e quello di Catcher Block sono un tripudio di soluzioni razionaliste e space-age, memori di Eero Arno, Mies Van Der Rohe, Aalvar Aalto & C. Vetrata imponente con terrazzo vista Manhattan per lei, con ingresso living amplissimo e caminetto a gas con fiamma centrale infossato nel pavimento. Intorno, poltrone rosa a bulbo e pochi quadri alle pareti. Sala da bagno con vasca circolare a gradini e box doccia con motivi razionalisti-pop ridotto ad un paravento semitrasparente. Per lui, appartamento bachelor-pad con zona bar, zona stereo e zona letto richiamabili con bottoni integrati nei pannelli di formica imitazione teak (anche in questo caso grande spazio circolare con moduli intercambiabili). Peraltro, ascensori degni dell’Appartamento di Wilder, molte retroproiezioni che fanno tanto cinefilo e un uso decisamente interessante dello split screen. Recitazione sopra le righe sempre e comunque – per chi apprezza il genere…

MCGRATH E ILNEO-VITTORIANESIMO

Tra una palla e l’altra non è che abbia molto tempo di leggere, ultimamente. Nel senso che inizio un tot di libri e poi li dissemino nei luoghi di maggior frequentazione quotidiana (comodino – poltronazza – cesso – scrivania dell’ufficio – tasche del giaccone) nella speranza di potere ogni tanto andare avanti di qualche pagina. Attualmente mi prende parecchio Acqua e Sangue di Patrick McGrath. Forse perché si tratta di racconti che per la maggior parte riesco a leggere in tempi brevi. Ma in definitiva McGrath potrei inserirlo nella cerchia di quegli scrittori ai quali sono veramente affezionato, uno di quei classici da portare sull’isola deserta, assieme a JRR Tolkien, HP Lovecraft, JK Rowling, Daniel Pennac, Jane Austen, Roald Dahl, Italo Calvino, e pochi altri. McGrath ha questo modo così fuori dal tempo di narrare, che non stonerebbe se collocato in un’altra dimensione temporale: ti aspetteresti che sia un uomo vissuto al volgere del diciannovesimo secolo. Invece è decisamente attuale. Il suo gusto per la morbosità, la decadenza e il grottesco lo avvicinano a Poe più che a Lovecraft, e la sua prosa è decisamente intossicante. Grottesco e Follia sono decisamente i suoi romanzi migliori, anche se quello di maggior successo resta Spider, grazie all’inquietante film di Cronenberg tratto dal libro. I racconti di Acqua e Sangue non si smentiscono, e presentano un’umanità ridotta ad un album di figurine tardo vittoriane sporco e maleodorante…