COSE DA EVITARE

Cose da evitare: svegliarsi la mattina dopo una nottata passata a rimontare un cortometraggio di 15 minuti del 2002 (presto capirete di cosa parlo). Docciarsi goduriosamente sotto l’acqua prima bollente e poi gelida per darsi una botta di vita. Uscire masticando chewing-gum alla menta/liquirizia. Inforcare lo scooter e mettersi il casco, consci che si è già in ritardo per il lavoro. Guidare soprapensiero con la visiera abbassata e fare al semaforo un’enorme bolla di chewing-gum. Scoppiare la bolla e impiastrare di chewing-gum alla menta/liquirizia visiera, occhiali e peli facciali…

IL BUON VECCHIO CLINT NON SBAGLIA UN COLPO

E se fossi salito io su quella macchina? Cosa sarebbe successo? Classico, potente e senza la minima sbavatura. Mystic River, finalmente nelle mie grinfie e sul mio lettore dopo che me lo ero stupidamente perso al cinema. Come dice l’immenso Clint nello speciale sulla lavorazione, non è niente di troppo moderno, di troppo "gonfiato". Solo un buon vecchio film solido. Dici poco! Il prologo è già agghiacciante di suo, con i ragazzini Sean, Jimmy e Dave, che sul cemento fresco non riesce ad incidere per intero il suo nome, segno visivo di una personalità spezzata sul nascere. Da grandi saranno il poliziotto, il gangster pentito e lo psicopatico devastato dalla violenza subita da bambino. E la tragedia incombe in ogni singola inquadratura. Quello che mi stupisce di Clint è come abbia assorbito il cinema classico, come non ceda mai, nemmeno una volta, ad un ghiribizzo formale, un movimento di macchina o uno stacco che non sia più che necessario. Ogni dissolvenza, ogni panoramica ha un senso narrativo ben definito. Per lo spettatore anestetizzato è una mazzata sulla nuca. Per altri, diciamo così "più avvertiti", una boccata d’aria pura in un panorama cinematografico spesso desolante. Bel lavoro, Biondo!

LA RESISTENZA DI BUTCH (PROLOGO)

Oggi (o meglio ieri). Quarta seduta. Attesa come sempre di un’ora e mezza. Ma io ero munito di DVD Magazine e Monster Allergy per far passare il tempo. Poi. Aghi nelle orecchie, come sempre. Piccoli sbuffi di Davidoff. "Signor Izzo, è alla quarta seduta, vero? Direi che è pronto per il lettino". Passo la mezz’ora seguente con le cuffie magnetiche vicino ad una cicciona smisurata ma simpatica assaporando nella mente il "lettino". Cerco di ricreare la sensazione di un altro me stesso che mi esce dagli occhi come un liquido denso e bluastro e si piazza davanti a me, un gemello siamese unito per gli occhi. Ma mezz’ora di campo magnetico non è sufficiente a far apparire l’altro. La dottoressa lo sa, la dottoressa non vuole più che lo veda. Ora è il mio turno, mi accomodo sul lettino, con i pantaloni slacciati. La dottoressa non fuma nei camerini, si limita a portare aghi più lunghi. "Vede, sono dello stesso diametro, ma più lunghi perché devono passare attraverso il derma e lo strato di adipe per raggiungere il tessuto muscolare sottostante". Szick! Beh, non si sente nulla… Szick! "Ma porca putt…!" – "Sente dolore?" – "Beh, un po’ sì… sa com’è, non sono abituato…". Szick! Hmmmmm… Szick! "Dottoressa, mi sa che il signor Izzo ha fatto una faccia brutta". Szick! "Signor Izzo, ce lo dica pure se sente dolore…. col dolore non si dimagrisce mica, ascolti il suo corpo… lo ascolti adesso. Sente dolore?" – "N-no…". Szick! Io sono rilassato. Io sono molto rilassato. Dopo tredici "szick", la mia pancia, il mio globo peloso dell’amore universale, sembra la testa del capo suppliziante di Hellraiser. Sono affascinato, vorrei toccare gli aghi, carezzarli. Li percepisco uno ad uno, percepisco il sottile corpo estraneo attraverso il grasso. E percepisco il grasso che, terrorizzato, non sa più cosa fare. La signora Sandra collega gli elettrodi ai tredici aghi. "Mi dica lei fin quando sopporta la tensione elettrica". Adesso. E mentre l’elettrostimolazione procede, io mi assopisco con la pancia sobbalzante…
"Presto! Presto! E’ incominciato!!!"
"Cosa?!? Cosa?!?"
"L’assedio, è incominciato! Hanno inserito gli aghi!"
"Preparate i rinforzi, dobbiamo contrastare l’attività muscolare!"
"Non è possibile, siamo a corto di riserva! Una settimana di dieta ha decurtato le nostre forze del 10%…!"
"Beh, trovatele le forze!!! Non possiamo stare qui a guardare il tessuto adiposo che si distrugge! Muovetevi, non vedete che sul fianco c’è uno smottamento?"
"Ha messo troppi aghi, ne ha messi più di… ahhhhhhggghhh!!!"
"Cosa succede? Cosa? Radunate tutto l’adipe, voglio ogni particella di grasso qui! Non devono vincere!"
"Signore, il muscolo addominale…."
"Cosa?"
"Signore, sta salendo in superf… aaaghhhggg!!!"
"Merda, dobbiamo assolutamente tracciare una mappa degli aghi!"
"Signore, stanno distruggendo un’area adiposa pari a un centimetro di diametro, provocano scosse telluriche nel tessuto!"
"Bastardi, hanno trovato una strategia nuova, dobbiamo cercare di studiare la loro arma!"
"Le perdite sono ingenti, signore… i liquidi si stanno trasferendo in vescica!"
"No! Non possiamo perdere anche i liquidi! Che alleato ci resta contro la fascia muscolare?"
"Ho paura che questa sia la fine…"
"No… è appena cominciata… e ricordati, loro hanno vinto solo una battaglia. Non è detto che vincano anche la guerra".