archivio m-r

Tutti i file inclusi in questo archivio sono stati scaricati dal web in forme diverse (HTML, RTF, TXT) e, dove necessario, sono stati riformattati da me usando Sophocles. La sceneggiatura è un genere con precise regole di formattazione, perciò cerco di presentare soltanto file “corretti”. I file sono stati successivamente esportati in formato PDF per comodità di lettura. Molti file sono stati reperiti in rete direttamente in formato PDF, già correttamente formattati.

Needless to say, le sceneggiature inserite sono disponibili gratuitamente a scopo educativo.

» Man on the Moon (Scott Alexander, Larry Karaszewsky) – 1999
La storia di Andy Kaufman non è tutta da ridere. Gli sceneggiatori fanno un ottimo lavoro intrecciando il piano della finzione e quello della realtà.

» Man Who Knew Too Much, The (John Michael Hayes) – 1953
Que sera sera… Il classico di Hitchcock da rileggere per comprendere i meccanismi narrativi della suspence al cinema.

» Matchstick Men (Nick & Ted Griffin) – 2002
Commedia che strizza l’occhio ai film disfunzionali dei ’70. Truffatori allo sbando con ragazzina a seguito.

» Matrix (Larry e Andy Wachowski) – 1999
Hanno inventato poco, ma il mix che hanno preparato sbanca i botteghini e crea un mito. Ovviamente, da studiare.

» Matrix Reloaded (Larry e Andy Wachowski) – 2003
Dopo quattro anni, la mitologia dei Wachowski comincia a perdere colpi, proprio in fase di sceneggiatura.

» Memento (Christopher Nolan) – 2000
Una delle sceneggiature più originali degli ultimi anni. Leggi all’indietro tutta la storia in una perfetta struttura ad incastro.

» Miami Vice (Michael Mann) – 2006
Un trattamento di lusso per il film tratto dal serial TV più noir che ci sia (tra l’altro già in partenza ideato da Mann)…

» Minority Report (Scott Frank) – 2002
Da uno degli sceneggiatori più quotati della Hollywood anni ’90, e dalla mente di P.K. Dick, una storia (e un film) da ricordare…

» Mulholland Drive (David Lynch) – 2001
Lynch all’ennesima potenza. Nessuna coerenza, nessuna concessione alla “storia”, ma elementi mitici che si mescolano in un’atmosfera da sogno.

» Munich (Tony Kushner, Eric Roth) – 2005
Di solito un autore di teatro non è sempre adatto al cinema. Kushner lo è, e fa di Munich una riflessione epica sul conflitto israele-palestina.

» My Best Friend’s Wedding (Ronald Bass) – 1997
Se questa commedia ha avuto un successo così enorme, un motivo ci sarà (a parte le star). E’ tutto nello script. Prima bozza.

» Natural Born Killers (Quentin Tarantino) – 1994
OK, la sceneggiatura poi usata nel film è di Oliver Stone, D. Veloz e R. Rutowski. Ma immagina come sarebbe stato diverso il film con l’impronta di Tarantino…

» Night of the Hunter (James Agee) – 1955
Agee, incompagnia dell’attore/regista Charles Laughton, concepisce una storia archetipica di babau notturni e di bambini in fuga. Rispetto alla media dei prodotti anni ’50, un’opera sempre attuale.

» Nightmare on Elm Street, A (Wes Craven) – 1984
Dopo un breve periodo di stanca, Craven sorprende il mondo intero creando una maschera horror degna di posizionarsi accanto a Dracula, Frankenstein e l’Uomo Lupo. Freddy Kruger nasce qui, e non sarà mai più così perfido.

» No Country for Old Men (Joel Coen, Ethan Coen) – 2006
Il nuovo, granitico capolavoro dei Coen. Dialoghi impressionanti, personaggi costruiti ad arte e meno ironia e grottesco del solito.

» Number 23 (Fernley Phillips) – 2002
Thriller pasticciato e poco riuscito, anche se sulla carta l’idea poteva essere vincente. Ma a Hollywood producono proprio di tutto?

» Nurse Betty (John C. Richards, James Flamberg) – 2000
Una storia forte che mescola high e low concept in modo magistrale. Attenzione alla costruzione del personaggio di Betty.

» Omen (David Seltzer) – 1975
Quest’uomo ha dedicato la sua vita a scrivere i film della serie Omen. Diamogli atto che almeno in questo primo episodio è stato geniale.

» Orgy of the Dead (Ed Wood) – 1965
Non sarà conosciuto come Plan 9 from Outer Space, ma questa “orgia dei morti” è un tipico esempio del modo in cui il caro vecchio Ed metteva in scena i suoi capolavori horror-erotici… a livello di sceneggiatura (brevissima) .

» Out of Sight (Scott Frank) – 2000
Da Elmore Leonard, uno scrittore che ogni screenwriter dovrebbe impararsi a memoria, uno script spumeggiante in bilico tra crimine e commedia: gli opposti si attraggono.

» Pan’s Labyrinth (Guillermo Del Toro) – 2006
Straziante, straniante, travolgente. La miglior sceneggiatura di Del Toro, per il suo progetto più personale. Un fantasy drammatico a forti tinte. Molto spagnolo.

» Peeping Tom (Leo Marks) – 1960
Il primo vero thriller moderno (se per moderno intendiamo malsano, sadico, disturbante e linguisticamente innovativo). Un piccolo cult poco conosciuto.

» Pi (Darren Aronofsky, Sean Gullette) – 1998
Enfant prodige del cinema underground, Aronofsky è qui alla sua prima prova da regista. Ritmo sincopato e delirio.

» Pirates of the Carribean (Ted Elliott, Terry Rossio) – 2003
Blockbuster assoluto: la storia è costruita in modo impeccabile, prevedibile ma non per questo meno godibile. Da studiare.

» Pitch Black (David Twohy, Jim e Ken Wheat) – 2000
La fantascienza non era così tesa dai tempi di Snake Plissken. Twohy, già sceneggiatore per Fincher, giganteggia con uno script perfetto.

» Phone Booth (Larry Cohen) – 2002
Con l’aiuto dello script secco e senza respiro di Cohen (e dell’interpretazione magistrale di Colin Farrell) Schumacher è riuscito a costruire un gioiello indipendente, degno di un Carpenter.

» Prestige, The (Christopher Nolan) – 2006
Nolan ci ha abituato a sceneggiature col trucco fin da Memento. Anche questa non fa eccezione, e poi… il tema è l’illusionismo!

» Psycho (Joseph Stefano) – 1959
Blando adattamento dal romanzo shock di Bloch, che però nelle mani di Hitch diventa probabilmente il film più cult della storia del cinema mondiale.

» Pulp Fiction (Quentin Tarantino, Roger Avary) – 1994
Cosa aspettavo ad inserire la madre di tutte le sceneggiature postmoderne? Non lo so. Però adesso è qui. Imprescindibile.

» Punch Drunk Love (Paul Thomas Anderson) – 2002
Anderson continua a stupirci con film sempre meno prevedibili con un tocco di follia geniale. Qui possiamo analizzare la sua “scatola degli attrezzi”.

» Raiders of the Lost Ark (Lawrence Kasdan) – 1981
Kasdan scrive per Spielberg, e gli anni ’80 si illuminano con un nuovo genere di cinema d’avventura. Uno script di ferro, fin dalle prime righe.

» Ratatouille (Brad Bird) – 2006
Bird è un’esperto di animazione, e un grandissimo storyteller. Ratatouille è il miglior film Pixar, grazie a lui e a tutto il suo team. Ma soprattutto grazie a questa sceneggiatura.

» Rear Window (John Michael Hayes) – 1954
Il classico hitchcockiano da confrontare con il recente Disturbia, per vedere come cambiano (o non cambiano) gli eroi involontari nel tempo.

» Rent (Steve Chbosky, Chris Columbus) – 2004
Fortemente voluta da Columbus, la versione cinematografica di Rent differisce poco da quella teatrale. Per appassionati.

» Requiem for a Dream (Hubert Selby jr., Darren Aronofsky) – 2000
Pesante, inesorabile, è il requiem per il sogno americano. Curioso l’approccio allo script senza la visione delle acidissime inquadrature del regista.

» Ringu (Takahashi Hiroshi) – 1998
Senza nulla togliere al remake americano, questo è lo script originale della prima versione giapponese del terrificante romanzo di Suzuki.

» Royal Tenenbaums, The (Wes Anderson, Owen Wilson) – 2002
Anderson è l’enfant prodige del cinema indie americano. Insieme a Wilson (più bravo a scrivere che a recitare) propone qui il suo capolavoro, delicato e surreale.

» Rules of Attraction, The (Roger Avary) – 2001
Uno che ha sceneggiato Pulp Fiction insieme a Tarantino non può deludere! Salti temporali, scene pulp, sesso, droga e rock’n’roll. Da Bret Easton Ellis.

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