archivio g-l

Tutti i file inclusi in questo archivio sono stati scaricati dal web in forme diverse (HTML, RTF, TXT) e, dove necessario, sono stati riformattati da me usando Sophocles. La sceneggiatura è un genere con precise regole di formattazione, perciò cerco di presentare soltanto file “corretti”. I file sono stati successivamente esportati in formato PDF per comodità di lettura. Molti file sono stati reperiti in rete direttamente in formato PDF, già correttamente formattati.

Needless to say, le sceneggiature inserite sono disponibili gratuitamente a scopo educativo.

» Game 6 (Don De Lillo) – 2004
OK, il film non l’ha visto nessuno. Si parla di baseball e di teatro, ma soprattutto è l’unica sceneggiatura originale scritta dal mitico Don De Lillo. Curiosità.

» Ghost World (Daniel Clowes) – 1999
Dall’omonimo fumetto (suo), Clowes trae la sceneggiatura di uno dei film più originali e sottovalutati degli ultimi tempi. Slackerness a manetta e commedia amara – come la vita da outsider dei protagonisti.

» Gladiator (David Franzoni, John Logan) – 2000
Uno script da manuale (alla lettera) per uno dei maggiori successi di Ridley Scott. Attenzione: trattasi di prima bozza, completamente diversa dal film definitivo!

» Good Night & Good Luck (George Clooney, Grant Heslov) – 2004
Un richiamo al cinema di impegno civile dei primi anni ’70. Sceneggiatura impeccabile, teatrale quanto basta, ripresa in un bianco e nero ad alto contrasto di idee.

» Goodfellas (Nicholas Pileggi) – 1989
Pileggi fa il suo gioco, raccontando la mafia da dentro e generando un capolavoro del genere, ovviamente spalleggiato dal grande Scorsese.

» Good Will Hunting (Matt Damon, Ben Affleck) – 1997
Oscar per la migliore sceneggiatura originaria, un vero e proprio esordio col botto per i due giovani scrittori.

» Goonies (Chris Columbus) – 1985
Columbus, prima di rovinarsi, sapeva scrivere sceneggiature degne del miglior Spielberg. Leggere per credere.

» Gothika (Sebastian Gutierrez) – 2002
Thriller confuso e visionario. Sulla carta un po’ meno, ma i difetti ci sono anche qua. La parte migliore è la descrizione del personaggio.

» Grindhouse – Death Proof (Quentin Tarantino) – 2006
Ennesimo omaggio di Tarantino alla più sordida exploitation anni ’70, stavolta girata tutta come se fosse veramente anni ’70.

» Grindhouse – Planet Terror (Robert Rodriguez) – 2006
Tra horror e psichedelia, il lato Rodriguez di Grindhouse strizza l’occhio anche ai primi anni ’80. Sempre di drive-in si tratta, ma qui si ride un po’ di più.

» Halloween (John Carpenter, Debra Hill) – 1978
Il Carpenter definitivo. L’horror non è più stato lo stesso. Script senza sbavature, da leggere per imparare cos’è il cinema americano di genere.

» Halloween (Rob Zombie) – 2006
Esperimento molto azzardato: Rob Zombie tenta di dare un’anima al mostro, e ci riesce. L’infanzia di Michael Myers è veramente malata. Poi, tutto si appiattisce su una ripresa della sceneggiatura originale del ’78.

» Happiness (Todd Solondz) – 1998
Acido, secco, senza speranza. Non adatto ai buonisti. Solondz scrive il suo capolavoro indipendente.

» Harold and Maude (Colin Higgins) – 1971
Pochi ricordano che l’esordio col botto di Hal Ashby nella new hollywood degli anni ruggenti doveva tutto a questa brillante sceneggiatura, secca come un testo teatrale di successo.

» Heat (Michael Mann) – 1995
Incontro/scontro tra due personaggi titanici, nel silenzio di una notte che sembra non finire mai.

» Heist (David Mamet) – 2001
Heist vuol dire “colpo”, nel senso di rapina. E Mamet, giocando col genere, riesce a scrivere una delle sue sceneggiature più convincenti.

» Heavenly Creatures (Peter Jackson, Fran Walsh) – 1994
Dallo stesso, premiato, team di Lord of the Rings, questo piccolo capolavoro di violenza e desolazione.

» Heathers (Daniel Waters) – 1989
Come sceneggiatore, Waters si è un po’ sprecato… Ma il suo esordio fulminante spazza via tutte le regole del teenager movie anni ’80, con l’aiuto folgorante di Christian Slater e Winona Ryder.

» Hellboy (Guillermo del Toro) – 2003
Il comic-movie all’ennesima potenza. Del Toro è un fan di Mignola e si vede. Come action movie non fa una piega, anche se in fase di ripresa Del Toro si è giocato qualche effetto digitale di troppo.

» High Fidelity (Nick Hornby, D.V. DeVincentis) – 2000
Dal miglior romanzo di Hornby, il prototipo della commedia sentimentale del ventunesimo secolo.

» Hitchhiker’s Guide to the Galaxy (Douglas Adams, Karey Kirkpatrick) – 2000
Ci sono voluti anni per realizzare la mitica sceneggiatura originale di Douglas Adams, ma ne è valsa la pena. Resistance is futile!

» House of 1000 Corpses (Rob Zombie) – 2002
Colto, citazionista eppure senza l’ironia e le strizzate d’occhio del new horror anni ’90. Rob Zombie picchia duro e non lascia alcuna speranza. Come è giusto che sia.

» Human Nature (Charlie Kaufman) – 2000
Uno dei parti più divertenti della mente di Kaufman. Donne pelose, uomini scimmia e riflessioni su amore e libertà.

» Ice Storm (James Schamus) – 1997
Dal romanzo di Rick Moody, uno script secco e tagliente, portato sullo schermo da Ang Lee. Inquietante. Nel 1973 il clima cambiava.

» Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Elio Petri, Ugo Pirro) – 1969
Il capolavoro del cinema civile italiano. Un thriller politico inquietante e kafkiano, la cui sceneggiatura originale è scritta “all’italiana” (con i dialoghi a destra e l’azione a sinistra). Da studiare.

» Innocents, The (William Archibald, Truman Capote) – 1960
Anche tra i classici si possono trovare piccole perle di horror da farti rimanere sveglio diverse notti. Adattamento da Henry James di Truman Capote. E ho detto tutto.

» Inside Man (Charlie Gewirtz) – 2006
Un altro heist movie, con sorpresa. Colpi di scena e dialoghi frenetici (ma sempre realistici).

» Insider, The (Eric Roth, Michael Mann) – 1999
Probabilmente il capolavoro di Michael Mann. Uno script teso e intenso per una storia che non ha paura di andare oltre la superficie.

» Interview with the Vampire (Anne Rice) – 1994
Anne Rice riscrive il suo fortunato romanzo gotico per il cinema, in funzione delle ossessioni visive di Neil Jordan. Sceneggiatura sottovalutata.

» Into the Wild (Sean Penn) – 2006
Adattamento del romanzo-reportage di Kracauer sul viaggio ai confini dell’uomo di Alexander Supertramp. Un po’ troppa voce off, ma l’introspezione è assicurata.

» Intolerable Cruelty (Robert Ramsey, Matthew Stone, J&E Coen) – 2002
La commedia sofisticata secondo i Coen. Non del tutto riuscita, per quanto acida e corrosiva come loro solito. Forse il genere è stato forzato un po’ troppo.

» Iron Giant, The (Brad Bird, Tim McCanlies) – 1999
Sono rare le buone sceneggiature per l’animazione. Brad Bird, che viene dalla scuola Simpson e che in seguito dirigerà almeno due clamorosi successi (Gli Incredibili, Ratatouille) qui dà il suo meglio.

» Jackie Brown (Quentin Tarantino) – 1997
Nel Pantheon degli sceneggiatori Tarantino ha sicuramente uno dei primi tre posti. Ormai il suo stile ha fatto scuola. Jackie Brown è finora la sua prova più “matura”.

» Jerry Maguire (Cameron Crowe) – 1996
La consacrazione di Crowe come scrittore e regista. Una storia come tante, in bilico tra genio personale e adattamento alle regole d’oro della Hollywood fdi fine secolo.

» Juno (Diablo Cody) – 2006
Diablo Cody era una spogliarellista, e questa è la sua prima sceneggiatura. Perfetta. Dobbiamo conoscere il suo story editor!

» Kids (Harmony Korine) – 1995
Prototipo di film-scandalo degli anni ’90, dalla premiata ditta Korine-Clark. Kids è genuinamente disturbante: occhio ai dialoghi!

» Kill Bill (Quentin Tarantino) – 2003
Monumentale lavoro di Tarantino (qui non c’è distinzione tra episodio 1 e 2). Quentin mescola la sposa in nero con i film di Bruce Lee…

» King Kong (Fran Walsh, Peter Jackson) – 2004
Dopo Lord of the Rings, la celebrazione di un ricordo d’infanzia di Jackson… Sempre in compagnia della fidata moglie e sceneggiatrice Fran Walsh.

» Knocked Up (Judd Apatow) – 2006
Per chi si chiede ancora cosa sia il sottogenere “Apatow-comedy”, ecco la risposta. Realismo quotidiano, un pizzico di volgarità, risate e tanto umanesimo.

» Ladykillers (Joel & Ethan Coen) – 2003
I Coen continuano il loro lavoro di rivisitazione del cinema classico riadattando una commedia Ealing degli anni ’50. Risultati alterni, ma la sceneggiatura è scoppiettante e molto godibile.

» Land of the Dead (George A. Romero) – 2004
Romero porta avanti il suo discorso sempre più politico nella sua fortunata serie dei morti! B movie col cervello.

» Last Samurai (John Logan, Marshall Herskowitz) – 2003
Cronaca di un successo annunciato. Logan è lo stesso di Gladiator, e la sua formula a Hollywood è considerata quella vincente.

» Little Miss Sunshine (Michael Arndt) – 2005
Una delle sceneggiature migliori degli ultimi anni. Non si può dire nulla a Little Miss Sunshine se non che doveva vincere ancora più premi.

» LOTR – The Fellowship of the Ring (Fran Walsh, Philippa Boyens, Peter Jackson) – 2000
Uno sforzo titanico per adattare la saga più famosa di tutti i tempi. Parte 1.

» LOTR – The Two Towers (Fran Walsh, Philippa Boyens, Peter Jackson) – 2001
Uno sforzo titanico per adattare la saga più famosa di tutti i tempi. Parte 2.

» LOTR – The Return of the King (Fran Walsh, Philippa Boyens, Peter Jackson) – 2002
Uno sforzo titanico per adattare la saga più famosa di tutti i tempi. Parte 3.

» Lost in Translation (Sofia Coppola) – 2002
La Coppola figlia se le scrive e se le gira, e se a volte le va male, questo è stato decisamente un esordio col botto. Minimalismo e straniamento per una meravigliosa storia d’amore incompiuta.

» Lost Highway (David Lynch / Barry Gifford) – 1997
In coppia con Gifford, come in Wild at Heart, Lynch riesce a dare il meglio di sé. Qui cominciava già la deriva narrativa che lo porterà a Mulholland Drive

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