SAN VALENTINO COL SILENZIATORE

Da che è online questo blog (e prima ancora, da quando ero 0.1) le marchette pubblicitarie non fanno per me. Questo penso si sia capito. Anche perché a me nessuno manda mai in omaggio caramelle, telefonini, creme per il viso o Cialis, con l’intenzione sottintesa di convincermi a parlarne. Io sono un consumatore, e se un prodotto mi convince (o quantomeno… mi colpisce) ne parlo volentieri, per condividere un’esperienza. E penso che nessuna esperienza di consumo sia paragonabile a quella che ho avuto, la notte di San Valentino, con lo spray per GRANDI RUSSATORI Silence, di Chefaro Pharma.

First things first: a San Valentino (la festa inventata dalla lobby dei cioccolatieri e dei fiorai per rimpinguare le casse) io non so mai se regalare qualcosa, e se sì cosa. Mentre ero in farmacia per altri motivi, arriva l’illuminazione. Lo spray Silence, in tutto il suo splendore, richiamava la mia attenzione da un coloratissimo display. Quale regalo migliore per la propria dolce metà di una vera e propria prova d’amore? Cara, ti regalo questo spray – che poi userò io – per dimostrarti che ti amo al punto da tentare disperatamente di smettere di russare per te. Solo per te. Oddio, anche per gli amici che a volte dormono con me e arrivano dotati di tappi per le orecchie.

Il regalo suscita ilarità (meno male che ho sposato una donna spiritosa) e viene testato la notte stessa. L’atmosfera è sacrale. L’uso di Silence deve essere l’ultimo rituale prima di coricarsi. Dopo Silence non si può bere, mangiare, fare sesso orale. Parlare o deglutire è concesso, ma con moderazione. Silence, nella versione per GRANDI RUSSATORI (va scritto tutto maiuscolo, come INLAND EMPIRE, ricordàtelo) consiste di un doppio flacone: spray nasale + spray orale. Perché il russamento è una questione di vibrazione a livello di faringe e palato molle, che nei GRANDI RUSSATORI si abbina ad una occlusione nasale pressoché totale.

Comincio con lo spray nasale, una bazzecola. E qui c’è la prima sorpresa. Silence non sa di menta, come sostiene il foglietto illustrativo. Ha un aroma a metà tra il burro di arachidi e la salsa di soia. Comunque un aroma unto. Con una vaga copertura di menta, che sul mix arachide+soia fa l’effetto deodorante Glade in un cesso appena usato. Difficile trattenere i conati di vomito, considerando poi che occorre “inclinare il capo all’indietro per far scendere bene lo spray nei seni nasali”. Subito dopo è la volta dello spray orale, da spruzzare in fondo alla gola e inghiottire per ben due volte.

Visto l’odore dello spray nasale, immagino già il sapore di quello orale. Non vengo smentito: l’untuosità mentolata è la stessa di prima, solo che invece di annusarla ti si spalma nella gola. E poi, la vera sorpresa. Se pensavo ad uno spray tipo colluttorio ho dovuto ricredermi subito. Silence spray orale, puntato diretto sull’ugola, produce una bella nuvolona di schiuma da barba al burro d’arachidi che dà immediatamente l’impressione di soffocare. Poi deglutisci e ti sembra di annaspare in un’enorme ciotola di salsa di soia. Corretta col Brancamenta. La schiuma – come proclama il foglietto illustrativo – è muco-adesiva (bleargh), protegge i tessuti oro-faringei, li mantiene tonici e lubrificati e li rigenera persino, notte dopo notte!

Va beh. A parte il folklore del modo d’uso, dopo cinque minuti non ti accorgi neanche più di aver deglutito una simile schifezza (mille volte meglio bere un uovo crudo, per dire). Da lì in poi, Silence fa il suo lavoro. E, a quanto pare, lo fa molto bene. Il mattino dopo ho avuto la conferma di non aver russato e – cosa ancora più incredibile – quando ho aperto gli occhi avevo la bocca chiusa, la gola in uno stato normale (di solito è secchissima) e il naso libero. Coincidenza? Spero di no. Spero che veramente il trucco abbia funzionato. Non ho osato riprovare per paura dell’effetto arachide. Vi saprò dire la prossima volta.

Resta il fatto che Silence è veramente fatto con la soia. La fosfatidilconina, l’ingrediente principale, è un tipo di lecitina di soia. Poi ci sono altri ingredienti da urlo tipo il rutine (una creatura molliccia e amarognola) e il rusco aculeato (uno scontroso animaletto sempre sulla difensiva). Le arachidi non so, ma secondo me ce le mettono. Fa tanto Natale.

9 risposte a “SAN VALENTINO COL SILENZIATORE”

  1. Non ho capito se nel primo paragrafo hai fatto davvero outing parlando di Cialis… Se non è così e interessa, ho gli agganci giusti! 😛

  2. Non riuscirai mai a finire il Silence.
    Dopo alcuni giorni il solo pensiero di mettere in gola il poliuretano espanso ti farà pensare al suicidio.
    Sconsiglio le strisce, consiglio lo spray Snoreeze, che sa davvero di menta.
    p.s. ma questa cosa che dopo non puoi fare sesso orale dove l’hai letta???

  3. se proprio lo devi buttare te lo compro a metà prezzo! ma che regalo farò al mio moroso grazie ai vostri preziosi consigli 🙂

  4. ma figata, ci sono anche le strisce orali!!!
    Ora però mi spiacerebbe buttare Silence, l’ho pagato e il mio animo calvinista dice che lo devo finire. Poi proverò anche Snoreeze, che dal nome mi sembra anche più spiritoso 😀

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