INFILARE UN DITO NEL CULO DELLA GALLINA

Basta: io devo conoscere Iva Zanicchi. La voglio invitare qui a casa mia, cucinare con lei e farmi raccontare aneddoti come quello della gallina, che va presa con la testa sotto l’ascella per poterle agevolmente infilare un dito nel retto e sentire se ha fatto l’uovo!!! Direi che abbiamo raggiunto una delle vette assolute del trash televisivo del primo quadrimestre 2004… o no? Adorabile, assolutamente immensa. Come la mia fantastica dominatrix Daria Bignardi, che guarda chiunque, in studio o nella Fattoria, come un ricercatore che stia osservando il comportamento di un gruppo di insetti sociali. Con interesse, ma sotto sotto con un po’ di disgusto e una buona dose di sadismo. Grazie di esistere Daria… cosa sarebbe la TV italiana senza di te? Vado sul mio pagliericcio.

SI PUO’ FARE SESSO CON UN LIBRO? IO SI’.

Passo periodi in cui non riesco a leggere, né a gustarmi un buon film. Succede quando sono troppo occupato a scrivere. Mio padre mi ha sempre insegnato, però, che se vuoi scrivere bene, devi leggere bene. Lo faceva con una delle sue irritanti frasi prese in prestito dal gergo del management informatico americanizzato della fine degli anni ’70: "garbage in, garbage out". Perciò, ho deciso di prendermi il mio tempo. E ho da poco finito uno dei romanzi più appassionanti (almeno nella mia opinione) degli ultimi cinque anni. E’ molto difficile che un libro riesca a catturarmi in modo tale da diventare quasi una droga. Di solito mi succede col fantasy, che per me è una droga a tutti gli effetti. Il petalo cremisi e il bianco di Michel Faber, invece, è un romanzo storico. Ma forse è riduttivo definirlo così. Si tratta di un romanzo vittoriano scritto nel ventunesimo secolo. Procede come un romanzo vittoriano, ha i modi e i personaggi del romanzo vittoriano. Ma ha uno stile che si impadronisce della mente del lettore da pagina 10 a pagina 984. Da pagina 1 a pagina 10 ti chiedi cosa diavolo è questo oggetto e che razza di stile ha deciso di usare lo scrittore. Il petalo cremisi e il bianco (titolo ingiustificato fino alle ultimissime pagine) è la storia dell’ascesa e della caduta di Sugar, prostituta giovanissima che si sottomette volentieri a qualsiasi tipo di perversione e umiliazione sessuale, e della sua relazione con l’uomo dell’alta borghesia londinese che la prende sotto la sua ala come amante. Dal fetore delle strade all’odore di sesso del bordello, dalla garçonniere messa in piedi dall’amante alla promozione a ruolo di "istitutrice della figlia" fino alla fuga nel mondo esterno, Sugar interagisce con un girotondo di personaggi ambigui e affascinanti. Come William Rackham, il suo "salvatore" e la moglie pazza Agnes. Come Henry Rackham, fratello pio e devoto di William e la sua musa Miss Emmeline Fox. Come le puttane e le tenutarie dei bordelli di Londra, che ruotano attorno a tutta la storia. Una storia ossessionante, che non ti fa posare il libro anche se pesa tra le mani. "Meglio del sesso", ha detto qualche critico sul retro di copertina. Magari no, però è indubbio che la scrittura di Faber ha le qualità avvolgenti e capaci di stordire di un vero e proprio richiamo sessuale.

SPREMUTA DI REALITY

Perché, perché il trash televisivo non ha mai fine? E soprattutto perché mi lascio sempre attirare dall’abisso? Che povertà di idee, poi… Hanno deciso che il reality è il tipo di show che va sfruttato fino a spremerne l’ultima goccia e ci devono propinare anche La Fattoria. Il reality era già vecchio dopo il primo Grande Fratello. Morto un esperimento, perché ripeterlo? Come sempre, pseudo vip in cerca di notorietà, ambiente ostile, sfide, premi in termini di comodità, eccetera. L’unico motivo per guardare La Fattoria è il ritorno di Daria Bignardi, per la quale ho un debole smisurato!!! La partecipazione di intellettuali di calibro come La Pina, infine, mi convince che La Fattoria non è un programma come gli altri. Da un lato, gli spettatori più anestetizzati hanno potuto vedere la nascita di un vitellino, cosa che purtroppo potrebbe non capitare mai dal vivo. Dall’altro, La Fattoria soddisfa i desideri più bassi del popolino che lamenta a gran voce "A lavorare nei campi, dovrebbero andare, questi vip"! Temo che durante la prossima stagione televisiva arriveremo a "La Fabbrica", con Cristiano Malgioglio, Otelma e Paolo Crepet costretti a lavorare in catena di montaggio