MURPHY ERA UN OTTIMISTA

Piccole sfighe concentrate nel giro di un paio di giorni, a dimostrazione del fatto che l’universo non è soltanto più dispettoso di quanto ci immaginiamo: è più dispettoso di quanto ci possiamo immaginare.

10/06/2008 h 18:05 – Dietro indicazione di Suz mi addentro nel Parco del Nobile (dove hanno da poco allestito comodissime amache tra gli alberi verdeggianti – se solo smettesse di PIOVERE)… Mentre tento di raggiungere l’area boschiva al di là del rio, la fangazza della collina fa il suo gioco, scivolo all’indietro con tutto il peso mio, della borsa e del casco ad essa agganciato. Culata nella pàuta, pantalone completamente smerdato (fortunatamente Suz è arrivato subito dopo con una birra consolatoria).

10/06/2008 h 23:20 – Incollato al televisore per il season finale di Lost 4 non oso staccarmi per l’ansia di sapere che fine farà il gommone di Daniel Faraday, perché Locke si fa chiamare Jeremy Bentham, come si può spostare l’isola nelle quattro dimensioni, che ruolo avranno Miles e Charlotte nella quinta serie e soprattutto se veramente Sun passerà dalla parte dei cattivi. Decido per una veloce pausa pipì. La curvatura del corpo e l’instabilità dell’asse fanno il resto: mentre espello beatamente, l’asse scende come una ghigliottina sugli attributi. Niente di trucido, ma in compenso un bello spavento e schizzi da ripulire anche sulla pianta rampicante della mensola.

11/06/2008 h 08:50 – In strada col Virago per andare in ufficio. Non so voi, ma io mentre guido canto parecchio. Il tempo di arrivare in via Ormea e mentre mi produco nella seconda strofa di Il solito sesso mi entra un insetto in fondo alla gola. Tosse, sputacchi sull’interno della visiera del casco, sbandata, inchiodata e conati di vomito a bordo strada. Chi mi ha visto avrà pensato male. Molto male. Soprattutto l’anziana signora ai cui piedi finalmente sono riuscito a sputare il corpo estraneo.

11/06/2008 h 11:45 – Mentre mi stiracchio dopo un paio d’ore passate alla scrivania, sento un piccolo strrrapp. Ma la maglia non è mai stata candeggiata. In effetti è nuova. Peccato che, mentre ero impegnato a far qualcos’altro, quei geni della sartoria creativa abbiano pensato di disegnare maglie XXL però tagliate “Slim Fit” (cioè, non vi pare un po’ un controsenso?). Segue un quarto d’ora di economia domestica nel cesso dell’ufficio per rammendare la maglia scucita a causa della mia taglia troppo poco slim.

Posso dire che in generale, almeno per quanto riguarda le umili cose di ogni giorno, il signor Murphy mi fa una pippa?

4 risposte a “MURPHY ERA UN OTTIMISTA”

  1. mi sei mancato. stavo per mandare un sms (giuro) per chiedere se stavate bene. vedo che tutto procede per il peggio….

    r

I commenti sono chiusi.