L’ESTATE IDRAULICA

C’è un motivo se questa verrà ricordata in CasaIzzo come l’estate idraulica.

Prima di tutto per le centinaia di euro devolute alla simpatica categoria di artigiani del tubo. Poi per il numero di ettolitri di acqua sprecata (a meno che non si possa considerare in qualche modo utile l’acqua che allaga un’intera cucina). Infine (ma non meno degno di nota) per il fatto di aver conosciuto un nuovo idraulico, che probabilmente ci accompagnerà in una nuova fase della nostra vita. La teoria idraulica sostiene infatti che la vita è divisa in periodi distinti nei quali uno specifico idraulico risponde alle tue chiamate. I periodi idraulici si interrompono per sopraggiunto decesso dell’idraulico, improvviso trasloco (tuo o dell’idraulico), sopraggiunto limite di spesa (“Cosa? Cinquecento euro per un intervento? Tenga, e non si faccia vedere mai più!”).

Sia come sia, dicevamo dell’estate idraulica. Nel giro di due mesi abbiamo avuto un allagamento di acque grige in cucina, un crollo dello scaldabagno in un’altra cucina (quella di mia madre), una ribellione del rubinetto del bagno, per un totale di quasi 10 ore/idraulico (tutti sanno che il limite utilizzabile per una vita sana e serena è di 3 ore/idraulico all’anno).

Partiamo con le acque grige. Non sono pestilenziali come le acque nere, ma vi assicuro che hanno lo stesso odore di carogna di animale morto nelle tubature, e comunque sono acque unte. Arrivi a casa e ti rendi conto che il lavandino di cucina è carico di acqua oleosa e rossiccia. Solo che tu non hai cucinato sugo rosso da almeno una settimana. Si tratta dell’acqua di risciacquo piatti di quelli dei piani superiori (grandi mangiatori di pomodoro). Nel tentativo di sbloccare il lavandino con la ventosa e il Mr. Muscolo, ti accorgi che i tubi sotto il lavandino cominciano a vomitare acqua oleosa e rossiccia. Tocchi il suddetto tubo, facendolo saltare. La cucina si allaga. Per di più, devi stare sveglio e all’occhio con secchi e bacinelle, perché ad ogni lavaggio di piatti ai piani superiori parte un’inondazione.

Fortunatamente il nostro nuovo idraulico, che sembra uscito da un vecchio e rassicurante film di Aldo Fabrizi, sopraggiunge in canottiera a coste e fazzolettone tergisudore per legarci i tubi con lo spago in un accrocchio che il giorno successivo la ditta SpurgoFlash dovrà rimettere a posto. Perché ovviamente si trattava di un problema legato ai tubi di scarico condominiali. Dopo quasi tre settimane, multipli lavaggi in lavatrice e lavastoviglie (anche loro ovviamente piene per 24 ore di acqua puzzolente e nerastra) ancora oggi un sottile odore di carogna aleggia in cucina. Ma ci stiamo facendo l’abitudine.

Poi, lo scaldabagno materno. Uno di quegli aggeggi inesplicabili che perde soltanto quando l’idraulico non è in vista, si accende una volta sì e l’altra no (la volta “no” di solito è quando l’idraulico è in ferie) e della cui anzianità di servizio cui nessuno di noi è sicuro al 100%. L’idraulico di mia madre è ancora quello storico. Anche lui ha una vaga somiglianza con Aldo Fabrizi, ma con un pizzico di Adolfo Celi (insomma, ha un’aria più malvagia, da cattivo da film di James Bond). La sua prerogativa è quella di risolvere il problema, ma al 98%. Monta uno scaldabagno nuovo e si ripresenta la perdita. Ritorna, sistema la perdita e improvvisamente non viene l’acqua calda. Ritorna il giorno dopo e risolve del tutto, smontando i sanitari e pulendo il calcare dai tubi (scarsa pressione, niente accensione). Si sa che il problema principale, a Ivrea, è il calcare.

Infine, il miscelatore del bagno. In piena notte senti un rumore che ti spinge a voler urinare. Vai in bagno e scopri che qualcuno ha distrattamente lasciato aperto il rubinetto. Solo che non si chiude più. Il miscelatore in qualche modo inesplicabile, si è rotto. Fortunatamente non è un problema che causa allagamenti. L’acqua si limita a scrosciare nel lavandino. Basta chiudere l’acqua centrale, e aprirla solo quando c’è da fare qualcosa. Tipo cinque lavatrici, una lavapiatti, quattro docce e un numero indefinito di utilizzi della tazza del cesso. Il problema è che adesso, ogni volta che riapriamo l’acqua centrale non solo il rubinetto eroga litri e litri di acqua, ma lo fa anche emettendo un acuto fischio lamentoso. Un po’ come avere un treno in casa.

Fortunatamente l’idraulico arriva domani.
Ha detto che ce lo aggiusta con un miscelatore da pochi euro, visto che tanto a breve dovremo cambiare casa. Ma questa è un’altra storia, e la racconterò dopo le vacanze
Sempre che non ci sia un nuovo allagamento in vista.

6 risposte a “L’ESTATE IDRAULICA”

  1. Se ti può consolare, quello che tu hai vissuto quest’estate con l’idraulico io l’ho passato quest’inverno con i tecnici della caldaia… Ho dovuto chiamare 2 ditte diverse nonché un idraulico… E’ stato un inferno e tremo al pensiero di quello che potrà succedere il prossimo inverno…

  2. eh no quello è il vicino factotum che però non effettua interventi complessi come il cambio di uno scaldabagno. Si limita a “tamponare” e a “tampinare”…

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