UN COGLIONE PATENTATO

A grande richiesta, l’aneddoto sulla patente A. Presto detto: sono stato patentato. Si può ben dire che adesso sono un coglione patentato! 🙂 La cosa inquietante è che eravamo in quattro a dover dare l’esame, di cui tre nati tra il 1988 e il 1990! Cioè, gente senza peli sul viso! Gente che "minchia, vedi che domani ci ho pure il compito di mate, ancora mi sega"! Gente che non conosce Cindy Lauper! Gente che non sa chi sia Il Mio Amico Arnold! Soprattutto, gente che si rivolge a me chiedendomi "Scusi, è lei l’esaminatore?"… No caro imberbe truzzetto… non sono l’esaminatore, sono qui per prendere la patente come te. Ma non importa, sorvoliamo… Già mi riempie di gioia riuscire a fare tutto il percorso senza mai fermarmi e senza mai mettere i piedi a terra (cosa che non riesce per nulla ai truzzetti). Peccato che appena inizio, scatta anche il temporale. Mi consola la presenza di Teo, fotografo ufficiale dell’evento che però, a causa di una serie di inconvenienti, non riesce a fare uno straccio di foto di me impegnato nelle mie prodezze. Infine, si va su strada. L’esaminatore (quello vero, un mix tra Sawyer di Lost e quello biondo un po’ unto amico di Mulder in X-Files) decide di passarne tre alla volta per velocizzare le cose. Uno davanti a me sulla Honda con l’auricolare; io in mezzo senza auricolare, impegnato a seguire quello davanti mimando le sue mosse; lui dietro a supervisionare in un’auto guidata da una truzzetta che doveva prendere la patente B. Niente di più facile. Se non fosse che mi sono piantato su uno stop in salita (spunto nel traffico sotto la pioggia: è matematico che la moto si spegne). Comunque la patente ce l’ho, stanco ma felice. Per condividere la mia gioia vado allo spettacolo di Prodi in piazza San Carlo in mezzo a tutti gli altri coglioni e vengo fotografato da alcuni blogger mentre sventolo la bandiera progressista con piglio da eroe del socialismo reale. Sono proprio un coglione!

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L’ESAME DI GUIDA

Tremate… Domani è il gran giorno! Vabbè, più che altro tremo io… Venerdì e oggi ho esaurito le mie lezioni di guida. Per tutto il weekend sono caduto in depressione, dato che venerdì la lezione è andata, per usare un eufemismo, assai di merda. Invece del solito auricolare da Poncharelli all’interno del quale si percepiscono suoni del tipo "Wrrkkftspzxfkkszx…estra! Wrrksxzxskftpz..nistra!" (che ti indicano gentilmente dove svoltare), venerdì Andrea ha pensato bene di seguirmi con la sua moto e di dirmi una genialata del tipo "Ogni tanto ti suono un colpo di clacson, tu guarda nello specchietto da che parte ho messo io la freccia e ti regoli di conseguenza". Una follia. Praticamente guardavo solo più i retrovisori invece della strada, sbilanciandomi anche non poco in tutte le svolte. Poi non salivo sul Suzuki (la moto, non il blogger) da un mese… Insomma! Oggi, invece, prova su pista. Che consiste in una prova di frenata (immane cazzata, se non fosse che anche in prima io non freno: inchiodo), una prova di passaggio (in uno stretto corridoio di birilli), una prova di slalom (tzé… lo faccio tutte le mattine) e il mitico "otto" da fare senza poggiare i piedi a terra. Questa cosa dell’otto ti rende un po’ stordito. Credo di aver fatto circa 120 "otto" in un’ora. Mi gira un po’ la testa. Comunque domani appuntamento alle 8.30 all’ACI, poi tutti all’Istituto San Giuseppe (dove c’è il percorso a birilli) e infine, credo intorno alle 10.30, tutti in Largo Moncalvo per iniziare la prova su strada. Ricordatemi di prendere il foglio rosa, la patente e la carta d’identità. E già che ci siete, ricordatemi di svegliarmi!

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