BUREAUCRACY CHAMPIONSHIP: THE BIG GUNDOWN

L’ultimo post prima della resa dei conti. Da domani sospensione dell’identità on line per una settimana. Di mare, come dicono gli amici ottimisti. Di burocrazia, come sottolineo pessimisticamente io. La casa avita della nonna è disabitata da mesi, e occorre svuotarla, pulirla, analizzarla. I documenti da fare sono ancora molti, e questo implica saltare dalla banca all’ufficio postale, dal commercialista al tribunale, e via dicendo. Forse la faccio più grossa di quello che è. Fatto sta che le cose si complicano molto dopo un decesso in famiglia. Figuriamoci dopo due decessi. Se mi guardo intorno, se mi guardo dentro, capisco che tutti gli stimoli esterni – anche quelli positivi – vengono inquinati dal rumore bianco che predomina su tutto. Qualsiasi cosa diventa un dovere, una cosa cui tentare di sfuggire. Il rumore deconcentra, crea ansia, irritabilità, abulia. In fondo il grosso impegno di questa settimana non sarà tanto la lotta con la burocrazia, ma la lotta per mantenere l’equilibrio. Lavorare su me stesso per permettermi di trovare i giusti spazi di relax. I giusti spazi per le relazioni. Allontanare le nuvole. Qualcosa di positivo dovrà pur venire fuori, no?

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