BABBO PRIDE

BABBO PRIDEIo di norma sono un tipo un po’ disadattato, certamente inadeguato, poco propenso all’autocelebrazione interiore. Specialmente poi quando si parla del mestiere più complicato del mondo. No, non il piastrellista. Il genitore. Però ogni tanto gongolo perché ci sono delle piccole cose che mi fanno capire che sto facendo un buon lavoro.
Ad esempio.

1. In casa non è mai entrata un arma giocattolo. Tanto la Creatura sa benissimo come trasformare in arma qualunque oggetto, dal tappo di una bottiglietta d’acqua al pezzo di puzzle incastrato sotto un mobile. Sì, in pratica è un novello Bullseye. Però dai, a parte gli scherzi. Nel mio piccolo mi sembra un impegno cui ho tenuto fede.

2. Sono riuscito a non trasmettere la mia proverbiale indole da orso incazzato in letargo nei confronti del prossimo. Anzi, la Creatura attacca diabolicamente pezze infinite a chiunque trovi nel suo raggio d’azione, dal giornalaio alla vecchina con le sporte della spesa, dagli ubriachi la mattina al bar ai postini in bicicletta. E si incazza se non rispondono ai suoi insistenti saluti.

3. L’educazione. Ho capito di essere riuscito a trasmettere valori fondamentali nel momento in cui a ogni mio rutto ha cominciato a rispondere “Salute, papà”. Perché secondo me una buona educazione è la base della società civile.

4. Ha imparato quelli che considero i tre passi di danza fondamentali: l’headbanging, il gesto tipo “throw your hands in the air like you just don’t care” e le corna accompagnate dall’esclamazione un po’ ruggente “rockandroooooll!” (per la verità non dice ancora bene la “r”, ma ci siamo quasi). Poi li applica a Beyoncé e Rihanna, ma non si può avere tutto subito.

5. Pur essendo naturalmente aggressivo e mordace ha imparato a fare il morso per finta, controllando la forza delle sue mascelle per farti capire che sì, se solo volesse potrebbe staccarti un dito, ma non lo fa perché ti vuole taaaaanto bene.

6. La contrattazione. Discutere di pappa, cacca e nanna con la Creatura è un po’ come entrare in un souk e tentare di acquistare qualcosa a un prezzo ragionevole. Occorre prepararsi a interi quarti d’ora di rilanci, condizioni e compromessi. Ma vivaddio, almeno non è diventato il tipo da “no e basta” che temevo. Ora è lui il primo a dire “ancora due cartoni e poi spegniamo”. Una mente diplomatica.

7. La Creatura mi insegna tanto. La cosa più importante che mi ha insegnato per consentirmi di fare un buon lavoro come genitore è “mai interrompere una crisi isterica infantile“. Serve un notevole self control (e non guasta un paio di tappi per le orecchie). Alla fine o crolla addormentato o si risveglia come stupito e ricomincia a giocare come se nulla fosse. Certo, se la crisi è in pubblico è un po’ più difficile, perché occorre gestire anche una pletora di pedagoghi improvvisati intorno a te.

8. Gli piace Gigi la trottola. Questo mi riempie il cuore di gioia. Presto gli proporrò anche Dr. Slump e Arale, o Pollon, poi magari più in là anche Ranma 1/2. Ma per ora è già bellissimo vederlo correre per casa urlando “Mutandine bianche! Mutandine bianche!“… Senza contare che è fondamentale per capire che una palla non va necessariamente presa a calci, e che le allenatrici di basket sono un ideale cui tendere.

9. La frustrazione. Mi sembra di essere riuscito a fargli entrare nella testolina che una volta ogni tanto può anche ottenere ciò che vuole, ma che la maggior parte del tempo la dura legge della vita prevede che i desideri di figurine pelosette, slime, palline rimbalzine e animaletti appiccicosi che sguisciano sui vetri vengano sistematicamente disattesi. Pare che “La vita è così” funzioni meglio di “Non ho i soldi”: l’ultima volta infatti mi ha fatto gentilmente notare che i soldi erano nel portafogli e che sarebbe bastato tirarlo fuori dalla tasca, per la gioia dell’edicolante che sghignazzava.

10. Ho accuratamente evitato almeno finora di usare minacce come “Guarda che arriva il lupo cattivo“, “Guarda che chiamo l’uomo nero” o “Arrivano i poliziotti e ti portano via” (la brutalità poliziesca avrà tempo di sperimentarla poi). Ognuno usa i moniti che crede, poi per carità, basta che funzioni. Io però sono contento che per la Creatura sia sufficiente il superclassico “Conto fino a tre: al tre papà si incazza. UNO… DUE…” – in genere non devo mai arrivare al TRE. Anche perché poi non saprei esattamente che fare, al TRE.

L’unica cosa che mi lascia veramente perplesso è il lessico per la sua età forbito che ogni tanto usa, che lo fa sembrare il Prof. (di Mignolo e il Prof.) o una versione in sedicesimo dei cattivi di James Bond. Per esempio, non capisco da dove gli escano frasi come “Mmmh, quel bambino è succulento e cicciottello, gnam gnam” (ho provato a chiedergli se voleva le fave e il Chianti, ma niente) o quegli inquietanti sussurri del tipo “Papà, lì ci sono i morti” (parecchio preoccupante, lo so). Secondo i miei calcoli avrebbe dovuto imparare prima bestemmie e parolacce, invece mi sa che a sorpresa mi diventa un medium cannibale.