Trentasei ore con indosso gli stessi calzini e le stesse mutande. Cuccetta per Formia, burocrazia dalle 8 alle 8, pizza, stanchezza e cuccetta per Torino. Un’oretta di riposo, una doccia e via per altre imprese burocratiche. Finalmente rimonto in sella al mio Beverly, e torno a Ivrea in moto. Uscendo da Torino, mi affianco ripetutamente ad una Punto nera. Dai finestrini aperti della Punto proviene inequivocabilmente un classico degli Who. Si apre il sorriso. Il conducente si accorge che mi affianco di continuo per sentire la sua musica, e la alza. A seguire, scollinando tra Corso Lanza e Corso Sella, i Pearl Jam. Quando, in Corso Gabetti, scattano i Rage Against The Machine è troppo: mi affianco e gli dico "Sei un grande!". Lui sorride, mi dà la mano, si presenta. Con la sua band, una volta, suonava cover di questi gruppi. In Corso Casale le nostre strade si dividono, e ci salutiamo con la mano e un colpo di clacson. Basta poco per trovare un po’ di calore in città…!
7 risposte a “AFFINITA’ ELETTIVE”
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Lo dico sempre io che vale la pena di schiantarsi in un palo per ascoltare la buona musica dei vicini di strada… 🙂
io non porto mai ne calzini ne mutande
Trentasei ore con indosso gli stessi calzini e le stesse mutande.
L’omo ha da puzzà
durante le soste E ANCHE in moto… una volta che ha capito l’antifona teneva di più la destra per farmi affiancare meglio 🙂
totale…
Che bell’episodio 🙂
Ma una cosa non ho capito: ti affiancavi alla Punto durante le soste o mentre eravate in moto? In tal caso quanti frontali hai rischiato?
ciao caloroso, ho ritrovato un disco di Pearl Jam e Neil Young (Mirror Ball) che avevo comprato appena uscito e poi rivenduto. Lo avevo (come molti) sottovalutato ed ora me lo godo… 😉