10 COSE CHE LE MAMME ODIANO

10 cose che le mamme odianoProcedendo nella meravigliosa esperienza della giovane genitorialità, siamo ormai arrivati ai 10 mesi di vita.
Il pupo gattona in tutta la casa con effetto Roomba (aspira e concentra su di sé tutta la polvere dei pavimenti di casa e anche qualcosa in più), morde qualunque cosa con preferenza assoluta per i mobili in truciolato / laminato e per i cavi elettrici, si infila in anfratti impensabili e non ammette di essere disturbato con pratiche triviali come un cambio pannolino o (dio non voglia) un pasto intero seduto. Tutto ciò, se da un lato è stancante per il giovane genitore™, è anche sufficientemente divertente e spettacolare da far passare in secondo piano le bestemmie che a tratti affiorano.

Ma il giovane genitore maschio non ha a che fare solo col minuscolo invasore. La mamma (che se non è ancora tornata a lavorare è sempre più Mamma con la M maiuscola) sviluppa tutta una serie di opinioni e metodologie che spesso per il maschio sono incomprensibili. Ne deriva molto spesso che i naturali comportamenti del maschio vengano, come dire, stigmatizzati dalla Mamma. Ecco una lista delle 10 cose che più infastidiscono le Mamme.

1. Mordicchiare il pupo
Il bambino è morbidoso. Tutto il suo corpo sembra una enorme caramella Fruit Joy. Come fare a resistere? Il papà spesso mordicchia, cosa che fa molto ridere il pupo (almeno, al mio fa ridere). I punti che scatenano maggiore ilarità sono: i fianchi, le cosce, la parte bassa delle guance, il mento, le spalle, le dita delle mani. La Mamma non ama questa interazione mordace, in quanto sostiene che poi il bambino morderà i compagnucci d’asilo. So what? All’asilo si mordono tutti!

2. Tenere il pupo in posizioni improbabili
Alla Mamma non piacciono le seguenti posizioni di trasporto bimbo adottate dal giovane genitore maschio (che invece, come sempre, fanno molto ridere il piccolo): preso dalle caviglie e trasportato a testa in giù, preso sotto l’ascella paterna come una baguette dotata di vita propria, preso da polsi e caviglie come la preda di una battuta di caccia nella foresta amazzonica, poggiato con la pancia sulla nuca del papà a mo’ di biblico agnellino sacrificale.

3. Minacciare scherzosamente il pupo
Alla Mamma non piace che il papà dica, con voce flautata, frasi come “Se non stai bravo il papà ti infila nel forno / ti fa fare un giro nella lavatrice / ti chiude nel cassetto e butta la chiave”. In fondo si sa che queste frasi vengono dette con affetto, e in un periodo nel quale ai bimbi piace infilarsi in spazi ristretti per poi uscirne trionfalmente (anche il fatto di buttare la chiave, è solo per allevare piccoli escapisti di professione).

4. Coinvolgere il pupo in giochi “pericolosi”
Rientrano in questa categoria: lanciare il bambino in alto (1 metro di volo per la Mamma equivale sempre a 20 metri); scaraventarlo sul lettone per poi giocare al piccolo wrestler e al grande wrestler; insegnare la potenza della forza centrifuga tenendo il bimbo per i polsi. Tutte cose che al bimbo fanno molto ridere, mentre alla Mamma nel migliore dei casi fanno inarcare a mille le sopracciglia.

5. La frase “Vuole la mamma”
Il papà sa e comprende che il bimbo non può passare troppo tempo sballottato da un giovane genitore maschio. Spesso, dai 9 mesi in poi, è il bimbo stesso che emette suoni tipo “Ma ma ma ma…” e protende le sue paffute braccine verso la mamma. Il papà accorto spesso sottolinea il messaggio pronunciando la frase incriminata. La Mamma pensa sempre che il papà abbia perso una buona occasione per stare zitto.

6. La frase “Scusa ma ho lavorato tutto il giorno”
Per quanto sia un’ovvietà che anche una Mamma dovrebbe aver presente senza bisogno che sia esplicitata, molti giovani genitori maschi sentono il bisogno di pronunciare questa frase almeno una o due volte la settimana. Nulla di più pericoloso. Secondo il protocollo Happy Wife / Happy Life, si tratta della frase più odiata dalle Mamme di tutto il pianeta (anche se studi recenti dimostrano che è più rilevante la felicità del maschio, in un ribaltamento concettuale del tipo Happy Husband / Happy Home).

7. La frase “Ti preoccupi troppo per *”
Dove “*” può essere, alternativamente: l’asilo nido, l’opinione della pediatra, la quantità in ml di olio d’oliva nella pappa, l’arrossamento apparso sulla nuca del bambino, il colpo di tosse occasionale, il fatto che non si sveglia più, il fatto che si è svegliato troppo presto, il sesto dentino, la scelta tra otto tipi di creme diverse, il dilemma “come lo vesto”, le eventuali reazioni ai vaccini…. Va introiettato il semplice concetto che la Mamma non si preoccupa MAI abbastanza.

8. La modalità maschile di cambiare / lavare / nutrire il pupo
Va da sé che un papà medio ha un suo modo di svolgere queste importanti attività. Se poi le svolge. Il fatto stesso di svolgerle in modi e tempi anche solo leggermente diversi da quelli della Mamma crea un insanabile conflitto, che di solito si risolve con un secco “Fai tu che sai, allora”. Anche questo è un errore. La Mamma sa, ma non apprezza che glielo si sbatta in faccia in questo modo. Soprattutto non riconosce la ragionevole alternativa tra “faccio a modo mio” e “fai tu”. L’unica soluzione possibile deve essere “faccio a modo tuo“.

9. Parlare al pupo come ad un adulto
Il maschio razionale sa che il bambino non è altro che una persona a sé stante, con un suo carattere e una sua peculiare personalità (ancora in formazione, ma già tendenzialmente impestata). Non lesina perciò spiegazioni complesse sul perché non devi andare a strappare le pagine dei preziosi libri di papà, o sul perché mettere le dita tra le lame del frullatore non è una buona idea. La Mamma non condivide, specialmente se il maschio usa i consueti toni e locuzioni da tamarro di periferia. Eppure il maschio resta convinto che il bimbo capisca benissimo (es. reagisce in modo sorprendentemente pertinente a frasi come “Se adesso ti metto la maratona di Peppa Pig stai bravo 10-15 minuti, vero?“).

10. L’uso dello smartphone
In principio era il giornale. Un bel quotidiano alzato come un muro per isolarsi dalla realtà almeno per qualche minuto. Oggi è lo smartphone. Solo che lo smartphone è anche fotocamera, player di video e musica, strumento per scrivere mail e messaggi, frequentare i social… Insomma è molto più time consuming. Il papà del 2014 viene quindi costantemente ripreso per l’utilizzo di questo strumento, anche quando – a sua difesa – sta fotografando il pupo, inviando foto del pupo, cercando cartoni animati per il pupo. Il papà del 2014 deve fare molta attenzione a lasciare il suo smartphone dove sta (nella tasca). Salvo poi voltarsi e vedere la Mamma impegnatissima a saltare tra un commento Facebook, un messaggio di WhatsApp e una partita a Candy Crush Saga.